L’artiglio del diavolo è una pianta originaria dell’Africa Meridionale e utilizzata da secoli nella medicina tradizionale africana come antinfiammatorio e analgesico naturale. Il nome lo deve ai suoi frutti, di colore rosso, che hanno dei contorni spinosi che ricordano degli artigli, capaci perfino di intrappolare dei piccoli animali. Ha moltissime proprietà analgesiche, antipiretiche, antinfiammatorie, articolari, con notevoli benefici sull’apparato osteoarticolare, cardiovascolare, gastrointestinale. Inoltre, può essere utilizzato in modo efficace come antidolorifico e antispasmodico, in caso di dolore mestruale o intestinale, mal di testa, mal di schiena e in generale per piccoli traumi e contusioni. Indicato anche nel caso di dolori muscolari o ai tendini, sia utilizzato da solo che in combinazione con altre terapie. Quindi, è una radice molto efficace e utilizzata in fitoterapia, come prodotto naturale.
Come si usa l’artiglio del diavolo?
In genere la somministrazione dell’artiglio del diavolo è per via orale. Cominciamo dall’estratto secco che si ottiene dalla radice di questa pianta, e si trova in commercio, in erboristeria o negli store biologici e naturali sul web, sotto forma di compresse o capsule. Si tratta quindi di una sorta di integratore da assumere in modo costante a seconda del problema su cui si intende agire. Con un dosaggio compreso tra i 600 milligrammi e i 1200 al giorno, è indicato in caso di dolori articolari, alla testa, alla schiena e così via. Va assunto per almeno dieci o quindici giorni per trarne benefici già dopo la prima settimana di assunzione, l’effetto maggiore si avrà dopo circa una trentina di giorni, in modo duraturo nel tempo.
A seconda del tipo di problema da affrontare e risolvere, poi, si sceglie la formula più indicata di somministrazione dell’artiglio del diavolo. Ad esempio per problemi legati alla cattiva o difficile digestione si consiglia il decotto, con almeno un grammo e mezzo di radice al giorno.
Per alleviare dolori articolari e muscolari, l’ideale è il gel o la crema magari abbinati a un massaggio distensivo o sportivo. L’artiglio del diavolo può essere usato anche come tintura madre e quindi diluito con acqua, consigliato per un uso esterno esteso sul corpo. Per dolori mestruali o un mal di testa improvviso si può bere una tisana, con almeno 300 millilitri di acqua bollente e un cucchiaino di radice, da consumare a stomaco vuoto. Dunque, sintetizzando, l’artiglio del diavolo può essere somministrato sia per uso esterno che per uso interno a seconda della tipologia di dolore o problema su cui agire.
Il dosaggio efficace
Anche in questo caso, il dosaggio dipende dal tipo di utilizzo, interno o esterno, che si fa dell’artiglio del diavolo e della patologia o sintomatologia da affrontare e curare. La quantità minima consigliata al giorno per un effetto benefico è di almeno 50-60 milligrammi in caso di dolori cronici ad esempio e per un uso più prolungato nel tempo. Se si tratta dell’estratto secco della pianta andranno bene dai 300 ai 600 milligrammi al giorno, indicati per i fastidi al sistema osteoarticolare e i dolori ai tendini e reumatici. In caso di tintura madre meglio optare per una trentina di gocce in acqua, almeno tre volte al dì. Infine, se si parla dell’infuso, andranno bene 5 grammi di tisana da sciogliere in mezzo litro di acqua.
Le controindicazioni
Anche se si tratta di un prodotto fitoterapico e quindi del tutto naturale, va comunque posta attenzione al suo utilizzo e al dosaggio perché l’artiglio del diavolo, come tutto il resto, ha comunque delle controindicazioni potenziali e può eventualmente andare a interagire con l’effetto di altre terapie, magari farmacologiche. In presenza di malattie va consultato il proprio medico di fiducia, così da essere sicuri di non avere effetti pericolosi per la nostra salute. Anche durante la gravidanza il suo utilizzo è normalmente sconsigliato, perché si ritiene che stimoli le contrazioni uterine e potrebbe quindi interagire con il normale andamento della gravidanza, è inoltre da evitare anche durante la fase dell’allattamento e nei bambini che non abbiano ancora compiuto i due anni di età. A eccezione quindi di indicazioni generiche in merito ai casi limite in cui è meglio evitare l’utilizzo dell’artiglio del diavolo, ricordiamo che si tratta comunque di una pianta non tossica.
In relazione a possibili interazioni con altri farmaci, si ritiene che l’artiglio del diavolo possa interferire con terapie anticoagulanti, contenenti Warfarina e Ticlopidina, e con quelli antiaritmici. Attenzione anche se si soffre di diabete, in quanto questa radice è capace di ridurre il livello di glicemia nel sangue e andare quindi a interagire con eventuali terapie farmacologiche nel trattamento di alcuni tipi di diabete. Inoltre, l’artiglio del diavolo è anche efficace per ridurre la pressione arteriosa del sangue, occhio quindi se già si stanno usando delle terapie in questo senso, così da non far calare la pressione in modo eccessivo e quindi pericoloso per la propria salute.
Un’attenzione particolare va riservata anche all’apparato gastrointestinale. Nonostante, infatti, le enormi proprietà dell’artiglio del diavolo sui disturbi digestivi e la produzione di succhi gastrici e di bile, attenzione a non utilizzarlo se si soffre di ulcera, gastrite o acidità di stomaco. In tutti i casi, quando si agisce sul sistema gastrico e su quello intestinale, ricordiamoci sempre di assumerlo a stomaco pieno.
Al di là delle controindicazioni, ricordiamoci che l’uso prolungato è sempre sconsigliato. Sarà bene quindi utilizzarlo per al massimo quindici giorni in modo continuativo, in quanto già dopo i primi sette giorni dovremmo riscontrare qualche beneficio. Il consiglio è quindi quello di ripetere la fitoterapia più volte di mese in mese, invece di continuare in modo non stop la somministrazione. Attenzione ai bambini e ad eventuali reazioni allergiche immediate, come eruzioni cutanee o diarrea, in questi casi è bene rivolgerci al nostro medico curante per chiedere maggiori chiarimenti e stare più tranquilli.