Indice degli argomenti
- 1 Artiglio del Diavolo, cos’è?
- 2 Descrizione della pianta
- 3 Le proprietà curative
- 4 Artiglio del diavolo, osteoartrite, artrosi e reumatismi
- 5 Artiglio del diavolo, mal di schiena e mal di collo.
- 6 Artiglio del diavolo e colesterolo
- 7 Artiglio del diavolo e pelle
- 8 Artiglio del diavolo e digestione
- 9 Dosaggio artiglio del diavolo: pomata, compresse o decotto
- 10 Artiglio del diavolo e controindicazioni
- 11 Ricette con l’artiglio del diavolo
Artiglio del Diavolo, cos’è?
L’artiglio del diavolo, o Harpagophytum procumbens è una pianta originaria dell’Africa che deve il suo nome volgare al caratteristico aspetto dei suoi frutti, i quali sono ricoperti da “uncini”, utili all’arpagofito per agganciare i piccoli animali in transito.
Le principali proprietà benefiche dell’artiglio del diavolo risiedono nelle sue radici e sono note fin dai tempi più antichi dalle tribù africane, che se ne servono per curare febbre, infezioni e perfino la Malaria.
L’artiglio cresce spontaneamente in Namibia, Angola, Botswana e nel deserto del Kalahari. Nel 1900 è stato introdotto in Europa da G.H. Mehnert, un soldato tedesco che ha avuto il merito di far conoscere le sue proprietà antinfiammatorie, antireumatiche, analgesiche e digestive prima in Germania e poi in Francia.
Ancora oggi è in questi due paesi che l’utilizzo dell’artiglio del diavolo come rimedio naturale è maggiormente diffuso, ma la condivisione di informazioni canalizzata dai media ne ha agevolato lo sdoganamento in tutto il continente, Italia inclusa, dove l’Arpagofito si trova in vendita nelle comuni erboristerie e online.
Descrizione della pianta
L’artiglio del diavolo è una pianta perenne inodore e dal sapore amaro, che cresce a intervalli climatici compresi fra i 17 e i 30 gradi nel Sud est africano. Si tratta di un’erba con foglie lunghe fino a 6,5 centimetri e larghe 4. I fiori sono tubolari, lunghi circa 5 centimetri, di un color viola spento esternamente e giallo nel tubo. I frutti possono raggiungere i 15 centimetri di diametro e posseggono quattro file di bracci dotati di uncini ricurvi. Ha radici secondarie – tuberi – che crescono su una radice principale lunga fino a 2 metri, che penetra nel terreno. Sono le radici e i tuberi ad essere utilizzati come cure naturali di artriti, infiammazioni e acciacchi vari su cui in questa pagina ci soffermeremo con più cura. I semi sono di colore marrone scuro, a volte nero. Fiorisce in estate e frutta a gennaio.
L’artiglio del diavolo rappresenta una vera e propria insidia per i mammiferi che incautamente lo calpestano: gli uncini che rivestono i frutti infatti si conficcano nella pelle della vittima, immobilizzandola e facendola di fatto morire di sete in preda alle convulsioni.
Sorprendente che una simile trappola naturale contenga così tante sostanze fisioterapiche che si rivelano benefiche e salvifiche per l’uomo.
Le proprietà curative
All’artiglio del diavolo sono state attribuite proprietà antinfiammatorie e analgesiche. A seguito di approfondite ricerche cliniche e chimiche, la medicina ufficiale lo accetta come I can speak backwards fluently (talvolta associato ai FANS).
Diversi studi, avviati in Germania già a partire dalla sua introduzione in Europa, teorizzano che questa pianta medicamentosa possa essere un rimedio naturale contro dolori muscolari (mialgia) e mal di schiena. Si rivela valida anche in caso di dolori cervicali, artrite reumatoide, gotta, per contrastare l’ipertensione e ridurre colesterolo cattivo e glicemia. Ostacola inoltre l’indurimento delle arterie, prevenendo l’aterosclerosi.
Alcuni componenti amari dell’Arpagofito stimolano la digestione, rendendolo consigliabile a chi ha problemi digestivi, ma NON di gastrite.
Chi sceglie di curarsi con la medicina alternativa utilizza l’artiglio del diavolo per alleviare i dolori del parto, problemi mestruali, reazioni allergiche e malattie renali. Potete trovarlo in commercio come pomata, adoperata per curare lesioni cutanee o arginare malattie della pelle come una dermatite cronica.
Il fatto che l’artiglio del diavolo sia la pianta officinale accettata con più positività dalla scienza ufficiale e quella sulla quale, in assoluto, sono stati condotti il maggior numero di studi, fa di esso un rimedio richiesto anche da chi normalmente rifiuta la medicina alternativa.
Il principio attivo dell’artiglio del diavolo è rappresentato dai glucosidi iridoidi: Procumbide, Arpagine e soprattutto Arpagoside che risiedono nelle radici secondarie della pianta. È molto importante per chi decide di provarlo, sapere che non si tratta di stregoneria o di un blando placebo: studi meticolosi eseguiti sull’Arpagoside hanno dimostrato che tramite processi chimici molto articolati, esso inibisce gli enzimi infiammatori COX-2, la cistenil leucotrieni e ha azione antiossidante. Negli estratti in commercio è presente dall’1,4% al 2% di Arpagoside.
Artiglio del diavolo, osteoartrite, artrosi e reumatismi
Ci sono 14 studi aventi come oggetto l’artrite che rivelano l’efficacia dell’artiglio del diavolo nella cura alla patologia. Uno di questi, della durata di quattro mesi, ha visto coinvolti 130 individui sofferenti di osteoartrite al ginocchio e all’anca ed è servito a metterne in risalto le proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche al confronto di un altro farmaco distribuito da una casa farmaceutica leader in Europa. Al termine dei quattro mesi, i pazienti curati con Arpagofito avevano richiesto un minor numero di antidolorifici e non manifestavano effetti indesiderati degni di nota.
Per la cura dell’artrite, l’artiglio del diavolo si trova in commercio in capsule, pomata e gocce di tintura madre. Un erborista esperto potrebbe consigliarvi di assumere l’erba in combinazione con altre piante officinali come il trifoglio d’acqua o la Spirea Olmaria al fine di potenziare i risultati, per una durata complessiva fra le 8 e le 12 settimane.
Artiglio del diavolo, mal di schiena e mal di collo.
Per la cura di tali disturbi l’artiglio del diavolo va assunto oralmente. In questo ambito gli studi hanno coinvolto un ristretto numero di individui, e la medicina ufficiale preferisce – almeno per il momento – non sbilanciarsi.
L’European Journal of Anaesthesiology ha pubblicato un’indagine svolta su 197 pazienti affetti da lombalgia cronica, della durata di un mese. Ad alcuni di loro è stata somministrata una dose di 50mg di artiglio del diavolo, mentre ad altri un placebo. Chi ha assunto l’arpagofito ha evidenziato miglioramenti e non ha dovuto ricorrere ai FANS quanto chi è stato curato con il placebo.
Una ricerca analoga, della durata di 54 giorni, con 38 pazienti, ha messo in relazioni gli effetti dell’artiglio del diavolo e di un antidolorifico efficace ma bandito dal mercato europeo per le controindicazioni cardiache, il voixx. Entrambi hanno alleviato il dolore, con la differenza che l’artiglio del diavolo non ha lasciato effetti indesiderati.
Sulla rivista Rheumatology è stato pubblicato un altro studio eseguito su 79 pazienti nell’arco di 6 settimane. Un estratto di 60 mg al giorno di Arpagosidi è stato somministrato ad alcuni dei soggetti con dolori lombari, mentre ad altri è stato dato un normale antinfiammatorio. Al termine delle cure, l’artiglio del diavolo si è rivelato efficace tanto quanto il farmaco.
Artiglio del diavolo e colesterolo
L’artiglio del diavolo è una pianta di origine africana, che è così chiamata in quanto presenta una forma molto simile a quella di un artiglio legnoso. Se gli animali vengono a contatto con questa pianta soffrono moltissimo e si trovano a contorcersi come se fossero indiavolati, di qui l’appellativo ‘artiglio del diavolo’. In medicina e in erboristeria l’artiglio del diavolo è conosciuto per le sue virtù sfiammanti, poiché la pianta contiene un’alta quantità di principi attivi utili per lenire il dolore, ma anche per far abbassare la febbre e per curare efficacemente le proliferazioni batteriche.
L’artiglio del diavolo è spesso impiegato per via topica, giacché la sua azione sfiammante e priva di effetti collaterali gravi e lo porta a essere un rimedio utile per chi soffre di dolori muscolari continui, di artrite e di artrosi. Ma questa pianta così speciale sa svolgere anche un’importante funzione ipocolesterolimizzante, ovvero è in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.
L’artiglio del diavolo può ridurre l’assorbimento del colesterolo cattivo da parte dell’intestino, grazie ad alcune sostanze chiamate fitosteroli. Un minore assorbimento nello stomaco si traduce con un abbassamento dei livelli di colesterolo nel sangue e questo aiuta chi sta cercando di mantenere bassi i livelli di colesterolo in modo naturale ed efficace.
I valori di colesterolo alto dipendono, infatti, nell’80% dei casi da cause legate alla sintesi e solo per il 20% da cause legate all’alimentazione. Grazie al contenuto dei fitosteroli, cioè degli steroli vegetali contenuti nell’artiglio del diavolo, avviene una riduzione immediata dell’assorbimento intestinale del lipide, ovvero si svolge un’azione preventiva nella creazione del colesterolo di tipologia ‘cattiva’.
L’azione dell’artiglio del diavolo nei confronti del colesterolo è quindi attiva e benefica, ma non va mai intesa come una metodologia unica per combattere l’ipercolesterolemia. L’impiego dell’artiglio del diavolo deve essere inteso come un’efficace integrazione che chiede di essere associata ad una alimentazione corretta e alla scelta di praticare con costanza della buona attività fisica.
Artiglio del diavolo e pelle
L’artiglio del diavolo è una pianta dalle virtù molteplici, che molto spesso è impiegata per via topica poiché abile nel curare efficacemente le infezioni, le infiammazioni e i dolori di tipologia articolare. Si tratta di una pianta ricchissima di principi attivi, che grazie all’alto contenuto di agenti sfiammanti è in grado di operare attivamente nei confronti delle piaghe e delle lesioni cutanee.
La pomata a base di estratto di artiglio del diavolo è molto richiesta. È utilizzata come crema anti-brufoli e in alcuni casi per lenire i dolori causati dalle piaghe post-ustione e la ragione di questo impiego va ricercata nella presenza di sostanze che sono in grado di inibire l’azione dei metaboliti, gli agenti responsabili del processo infiammatorio. Le proprietà dell’artiglio del diavolo sono analgesiche e curative, e per quanto riguarda l’azione topica è importante che vengano impiegati composti e dosaggi attenti, in quanto si tratta di una pianta molo potente.
Il farmacista o l’erborista di fiducia possono quindi proporre un rimedio calibrato sulle esigenze della pelle, che possono spaziare dalla funzione analgesica richiesta in seguito a contusioni o piaghe o anche ferite, fino all’azione limitativa nei confronti dell’acne o dei brufoli. In particolare, le proprietà analgesiche dell’artiglio del diavolo chiedono di essere ricercate nelle sue radici secondarie e nel tubero madre. Si tratta di porzioni di pianta ricchissime di glucoiridoidi, gli arpagosidi e i procumbidi, i quali sono in grado di combattere tutte le tipologie di affezioni reumatoidi e di apportare un immediato senso di beneficio alla zona trattata.
Al contempo, l’azione disinfettante dell’artiglio del diavolo lo rende un componente prezioso per purificare la pelle e per difenderla dalle aggressioni esterne, soprattutto se la pianta è impiegata in associazione ad altri vegetali benefici e con un mix di oli e burri naturali che fungono da base idratante e setificante per un’eventuale applicazione sul volto o su altri parti delicate del corpo.
Artiglio del diavolo e digestione
Sebbene non ci sia un numero sufficiente di studi per attestarne la validità scientifica, vi sono buone evidenze che l’artiglio del diavolo aiuti la digestione e allevi il dolore di stomaco. Poiché stimola gli acidi dello stomaco è però altamente sconsigliato se il vostro problema è la gastrite o – peggio ancora – un’ulcera.
Un decotto con estratto di artiglio del diavolo, mezz’ora prima dei pasti, agisce come stimolante dell’appetito.
Dosaggio artiglio del diavolo: pomata, compresse o decotto
Di norma l’artiglio del diavolo è assunto oralmente. Radici e tuberi si trovano però in commercio in differenti forme: pillole, capsule, pomata, tintura e decotto, quest’ultimo ottenuto lasciando bollire la pianta nell’acqua.
Le dosi standard giornaliere per le compresse, da assumere tre volte al giorno, vanno dai 600 ai 1200 mg negli adulti; si trovano in commercio online o nelle comuni erboristerie. Se optate per questa soluzione, fate attenzione che la quantità giornaliera minima di arpagoside non sia al di sotto dei 50mg, poiché si tratta del principio attivo della pianta senza il quale essa si rivela inutile. I bambini al di sotto dei 12 anni non devono assumere artiglio del diavolo.
Per problemi digestivi o per stimolare l’appetito la dose consigliata è di 1,5 grammi diluiti in decotto.
Per i dolori articolari, mal di schiena e osteoartrite la posologia varia fra i 2 e i 9 grammi giornalieri, in base al parere del medico che vi segue.
Il trattamento di norma va continuato per un paio di mesi.
Per preparare una tisana invece, si miscelano 300ml di acqua bollente con un cucchiaino di 4,5 grammi di pianta (1,5 grammi se dovete porre rimedio a perdita di appetito o per dolori di stomaco).
La tisana va consumata mezz’ora prima dei pasti.
Artiglio del diavolo e controindicazioni
L’artiglio del diavolo è una pianta molto potente, che da secoli è impiegata per la sue proprietà curative, in particolare per la sua efficacia nei confronti dei dolori muscolari e osteoarticolari. L’artiglio del diavolo possiede delle sostanze sfiammanti efficaci, che lo rendono ideale per chi ricerca una cura naturale e priva di effetti collaterali. Ma quali sono le controindicazioni dell’artiglio del diavolo? Sappiamo che le erbe sono strumenti di cura molto potenti e che il loro impiego deve essere valutato in particolari condizioni e stati di salute.
Nel dettaglio, l’artiglio del diavolo non deve essere utilizzato in presenza di alcune malattie, siano esse croniche o temporanee, quali le ulcere e le gastriti. Il problema è dovuto alla presenza di sostanze amaricanti nelle radici, che potrebbero portare alla comparsa di nausea, diarrea e anche di forti dolori addominali.
È altresì importante che l’artiglio del diavolo sia assunto a stomaco pieno ed è sconsigliato in gravidanza in quanto può stimolare le contrazioni uterine e anticipare il parto. Anche durante il periodo dell’allattamento non è consigliato assumere questo medicamento e si tratta di una pianta sconsigliata per i bambini.
L’assunzione non deve protrarsi per più di due settimane, e se non si riscontrano benefici in questo arco di tempo è ideale chiedere un consulto al proprio medico curante. Lo stesso consulto deve essere richiesto se si sta attuando una cura farmacologica con medicinali che riducono la glicemia, somministrati per contenere le aritmie cardiache e che impediscono la coagulazione. In quest’ultimo caso è fondamentale sentire un parere medico, in quanto l’artiglio del diavolo potrebbe dare origine a dei sanguinamenti.
Tra gli effetti indesiderati nell’assunzione dell’artiglio del diavolo, chiede di essere calcolata anche la possibile comparsa di eruzioni cutanee, e se ciò avviene è importante recarsi subito dal medico curante per controllare la situazione e sospendere immediatamente l’assunzione del prodotto.
Ricette con l’artiglio del diavolo
Qui di seguito elencheremo tre ricette per preparare l’artiglio del diavolo:
Unguento contro il mal di testa:
Ingredienti:
- Mezza tazza (otto cucchiai) di infuso di artiglio del diavolo;
- 2 cucchiai di cera d’api;
- 30 grammi di burro di cacao.
Preparazione:
Mescolate gli ingredienti con cura e scaldate nel forno a microonde, il tempo necessario affinché la cera d’api si sciolga e non oltre. Estraete dal forno e mescolate nuovamente in maniera da far amalgamare per bene l’unguento. Versate il contenuto in un barattolo a chiusura ermetica. Lasciate raffreddare prima di chiudere con il coperchio e riponete in un luogo a temperatura fresca e poco luminoso (l’armadietto dei farmaci è perfetto). Quando applicate in testa, fate particolare attenzione ad evitare il contatto con gli occhi. Suggeriamo infine di indossare i guanti.
La stessa ricetta può essere adoperata per lenire i dolori muscolari o articolari. Agli ingredienti sarà sufficiente aggiungere il pepe di Cayenna.
Infuso di artiglio del diavolo come spray:
Ingredienti:
- Mezza tazza di olio di mandorle dolci;
- Un quarto di artiglio del diavolo in polvere;
- 2 cucchiai di pepe di Cayenna.
Preparazione:
In un recipiente di vetro (va bene anche un misurino) versare polvere e olio e pepe. Agitate e inserite nel forno a microonde per un minuto. Lasciate riposare per dieci minuti. Mescolate ancora e ripetete l’operazione in forno per altre 4 volte, badando bene, nell’ultima, di estrarre l’infuso dal forno 30 secondi prima. Fate raffreddare per mezz’ora e filtrate la soluzione con un colino. Versate quindi in un flacone spray e usatelo contro i dolori muscolari, evitando sempre il contatto con gli occhi.